martedì 7 settembre 2010

Michael Santhers - Settembre

Il tremolio di calura
cede il posto
all'aria tersa e vitrea
e sui volti si materializza
il destino da leggere
in un tempo di zona franca
ove sosta la morte emigrante
-In fila gli alberi
per il pegno dei frutti
e l'addio senza saluto delle foglie
-Comatosi torrenti
ricominciano a tossire
richiamano al capezzale dei risorti
gli uccelli a bere ultima acquasanta
per partire o restare
-S'appresta a rinverdire
l'erba ingiallita per donarsi
con decoro alla seconda morte, d'inverno
-Riso amaro di bimbi
tirati dal rigore di scuola
e ricordi d'aquiloni stracarichi di sogni
caduti in mare ma superstite qualcuno
gioca ancora a nascondino
tra i dentini mentre grosse nuvole
sembrano vortice di fumo
uscite dalla pipa di Dio
-Saluta l'ultima rondine testarda
innamorata e rifiutata da una capinera

ATTILIO BERTOLUCCI - SETTEMBRE

Chiaro cielo di settembre
illuminato e paziente
sugli alberi frondosi
sulle tegole rosse

fresca erba
su cui volano farfalle
come i pensieri d’amore
nei tuoi occhi

giorno che scorri
senza nostalgie
canoro giorno di settembre
che ti specchi nel mio calmo cuore.

Gianni Rodari - Parole nuove






lo conosco un signore
che inventa parole nuove.
Per esempio ha inventato
lo «spennello»
che serve per disfare
un quadro se non è bello.
Ra inventato l'anticappello
(per le persone che
non sentono freddo alla testa),
lo stemporale e lo stempesta,
che fanno tornare subito il sole,
e molte altre parole
di grande utilità
in campagna ed in città.
Ora ha in mente di inventare
il verbo slitigare,
per dividere i tipi letichini
e trasformare i nemici
in buoni vicini.
Finora quel verbo
gli è venuto maluccio, non funziona.
Ma lui non si sgomenta,
ogni giorno ritenta
e prima o poi di certo troverà
la parola per mettere d'accordo
tutta l'umanità.

Gianni Rodari - Il primo giorno di scuola

Poesie e filastrocche primi giorni di scuola - accoglienza




Suona la campanella
scopa scopa la bidella,
viene il bidello ad aprire il portone,
viene il maestro dalla stazione
viene la mamma, o scolaretto,
a tirarti giù dal letto...
Viene il sole nella stanza:
su, è finita la vacanza.
Metti la penna nell'astuccio,
l'assorbente nel quadernuccio,
fa la punta alla matita
e corri a scrivere la tua vita.
Scrivi bene, senza fretta
ogni giorno una paginetta.
Scrivi parole diritte e chiare:
Amore, lottare, lavorare.