martedì 7 giugno 2011

Ada Negri - Cielo di giugno





Cielo di giugno, azzurra giovinezza
dell'anno; ed allegrezza
di rondini sfreccianti in folli giri
nell'aria. Ombre, ombre d'ali
vedo guizzar sul bianco arroventato
del muro in fronte: ombre a saetta, nere,
vive al mio sguardo più dell'ali vere.
Traggon dal nulla, scrivendo con nulla
parole d'un linguaggio
perduto; e le cancellano
ratte, fuggendo via fra raggio e raggio.

Giovanni Verga - Sera di giugno

  




La luna doveva già essere alta dietro il monte
Tutta la pianura, allo sbocco della valle, 
era illuminata da un chiarore d'alba. 
A poco a poco al dilagar di quel chiarore, 
anche nella costa cominciarono a spuntare i covoni raccolti in mucchi, 
come tanti sassi posti in fila.
Degli altri punti neri si muovevano per la china, 
e a seconda del vento giungeva il suono grave
e lontano dei campanacci che portava il bestiame grosso, 
mentre scendeva passo passo verso il torrente. 
Di tratto in tratto soffiava pure qualche folata di venticello 
più fresco dalla parti di ponente e per tutta la lunghezza 
della valli udivasi lo stormire delle messi ancora in piedi.

Giovanni Papini - Il grano

  





Il grano nella sua biondezza antica,
ondante e secco, chiede mietitura,
ché in cima alla sua gracile statura
porge a ogni bimbo una rigonfia spiga.
Lo vagheggia la madre contadina
ritta nell'ombra corta d'un pagliaio:
quanto penare prima che il mugnaio
gliela riporti in morbida farina!
La cristiana alza gli occhi al sol feroce,
poi guarda i figli grondanti, il marito
gobbo nel solco e col suo nero dito
fa sopra il campo un gran segno di croce.