venerdì 28 ottobre 2011

Festa di Halloween








Se non hai mai sentito parlare
di questa festa particolare,
sappi che porta tanta allegria
per stare in buona compagnia.
Copriti con un lenzuolo, indossa un mantello,
truccati un poco e metti un cappello:
adesso sei pronto per festeggiare,
tanti dolcetti potrai mangiare!

Jolanda Restano - Dolcetto o scherzetto






O mi dai un buon dolcetto,
o ti becchi uno scherzetto!
Devi fare questa scelta
muoviti, su, fai alla svelta!
Non hai tempo di pensare
sono qui per spaventare
chi i dolcetti non mi dà
prima o poi si pentirà!

Canzone delle 7 streghe






Vieni, vieni in mezzo al bosco,
sette streghe io conosco
vivono in una casina
tutta zucchero e farina.

Vieni non aver paura,
Se la notte è scura, scura
Ci rischiarerà il cammino
Una lucciola col lanternino.

Vieni mano nella mano,
camminiamo piano, piano
troveremo una casina
tutta zucchero e farina.

C'è una strega grassa, grassa,
rompe tutto quando passa;
ce n'è una senza denti,
quando mangia non la senti.

Ritornello:
Ma la strega Pimpinella
Si nasconde nella scodella,
ma la strega Pimpinella
Si nasconde nella scodella.

Ce n'è una vanitosa
Che sta tutto il giorno in posa;
Ce n'è una molto bella
Che prepara la ciambella.

Ritornello:
Ma la strega Pimpinella
Si nasconde nella scodella,
ma la strega Pimpinella
Si nasconde nella scodella.

Ce n'è una molto vecchia
Porta l'acqua nella secchia;
Ce n'è una che con gli aghi
Fa le calze per i maghi.

Ritornello:
Ma la strega Pimpinella
Si nasconde nella scodella,
ma la strega Pimpinella
Si nasconde nella scodella.

Ce n'è una magrolina
Che si alza la mattina
Per svegliar le sue sorelle
Con un piatto di frittelle!

Ritornello:
Ma la strega Pimpinella
Si nasconde nella scodella,
ma la strega Pimpinella
Si nasconde nella scodella.

Jolanda Restano - Halloween è ritornato








Un fantasma spaventoso,
sotto un albero frondoso,
una strega nera e brutta
canta, ride, trema tutta!
Uno scheletro sgarbato,
uno spirito fatato,
una zucca fluorescente,
nella notte risplendente.
Halloween è ritornato
tanti mostri ha risvegliato
tanti bimbi ha spaventato,
ma in un attimo è passato!

martedì 7 giugno 2011

Ada Negri - Cielo di giugno





Cielo di giugno, azzurra giovinezza
dell'anno; ed allegrezza
di rondini sfreccianti in folli giri
nell'aria. Ombre, ombre d'ali
vedo guizzar sul bianco arroventato
del muro in fronte: ombre a saetta, nere,
vive al mio sguardo più dell'ali vere.
Traggon dal nulla, scrivendo con nulla
parole d'un linguaggio
perduto; e le cancellano
ratte, fuggendo via fra raggio e raggio.

Giovanni Verga - Sera di giugno

  




La luna doveva già essere alta dietro il monte
Tutta la pianura, allo sbocco della valle, 
era illuminata da un chiarore d'alba. 
A poco a poco al dilagar di quel chiarore, 
anche nella costa cominciarono a spuntare i covoni raccolti in mucchi, 
come tanti sassi posti in fila.
Degli altri punti neri si muovevano per la china, 
e a seconda del vento giungeva il suono grave
e lontano dei campanacci che portava il bestiame grosso, 
mentre scendeva passo passo verso il torrente. 
Di tratto in tratto soffiava pure qualche folata di venticello 
più fresco dalla parti di ponente e per tutta la lunghezza 
della valli udivasi lo stormire delle messi ancora in piedi.

Giovanni Papini - Il grano

  





Il grano nella sua biondezza antica,
ondante e secco, chiede mietitura,
ché in cima alla sua gracile statura
porge a ogni bimbo una rigonfia spiga.
Lo vagheggia la madre contadina
ritta nell'ombra corta d'un pagliaio:
quanto penare prima che il mugnaio
gliela riporti in morbida farina!
La cristiana alza gli occhi al sol feroce,
poi guarda i figli grondanti, il marito
gobbo nel solco e col suo nero dito
fa sopra il campo un gran segno di croce.

domenica 8 maggio 2011

Gianni Rodari - 21 marzo







La prima rondine
venne iersera
a dirmi:-E' prossima la Primavera!
Ridon le primule
nel prato,gialle,
e ho visto,credimi,
già tre farfalle.
Accarezzandola
così le ho detto:
-Sì è tempo,rondine,
vola sul tetto!
Ma perché agli uomini
ritorni in viso
come nei teneri
prati il sorriso
un'altra rondine
deve tornare
dal lungo esilio,
di là dal mare.
La Pace,o rondine,
che voli a sera!
Essa è per gli uomini
la primavera.

Gianni Rodari - Filastrocca di primavera





Filastrocca di primavera
più lungo è il giorno,
più dolce la sera.
Domani forse tra l'erbetta
spunterà la prima violetta.
Oh prima viola fresca e nuova
beato il primo che ti trova,
il tuo profumo gli dirà,
la primavera è giunta, è qua.
Gli altri signori non lo sanno
e ancora in inverno si crederanno:
magari persone di riguardo,
ma il loro calendario va in ritardo.

Anonimo finlandese - Primavera




Ho visto la primavera.
E' verde come una mela selvatica.
E' allegra
come la coda di uno scoiattolo.
Parla
con le parole del vento.
Sorride
col rosa delle rose.
Quando credi che pianga
è solo una goccia di pioggia.

domenica 10 aprile 2011

Maestra Lina - Primavera è arrivata



  




Primavera è arrivata 
tutta bella colorata.
Il pesco di rosa è vestito
il prato tutto è fiorito.
Le farfalle si posano sui fiori
tutti belli come cuori.
Tornano le rondini da lontano 
e il vento soffia piano piano.
                            Lina

Maetra Lina - La primavera



  




La primavera mi piace davvero 
perché mi vesto più leggero 
gioco fuori mangio gelati 
faccio le corse in mezzo ai prati 
vado a passeggio con mamma e papà
questa è la vera felicità                 
                         Lina

domenica 27 marzo 2011

Pinocchio vola

 12. La Filastrocca di Pinocchio 
Opera di Gianni Rodari e Raul Verdini (illustratore)  



  




Qui continua, aprite l'occhio,
l'avventura di Pinocchio
che ricerca la casina
dell'amabile fatina.
Ma la Fata, poveretta,
da gran tempo non l'aspetta:
sotto un pino cupo e nero
giace morta al cimitero.
Mentre piange il burattino
un Colombo gli è vicino:
"Sei Pinocchio? O finalmente!
Ti ho cercato lungamente.
...Tristi nuove ho di Geppetto:
sulla spiaggia il poveretto
sta una barca a fabbricare
per cercarti in mezzo al mare".
Del colombo sulla groppa 
fra le nuvole galoppa...
Fu Pinocchio, in conclusione,
a inventare l'aviazione?
Dell'Oceano sulla riva 
la volante coppia arriva.
Ma Geppetto è ormai lontano,
dove infuria l'uragano.
Dallo scoglio, disperato,
già Pinocchio s'è tuffato.
Volta il foglio e ti dirò
quel che poi gli capitò.

Le faine

 11. La Filastrocca di Pinocchio 
Opera di Gianni Rodari e Raul Verdini (illustratore)  





  


Qui continua, aprite l'occhio,
l'avventura di Pinocchio
ch'è finito prigioniero
d'un padrone assai severo.
"Il mio cane stamattina
mi morì di scarlatina:
il suo posto prenderai
ed ai ladri baderai".
Le delizie del collare
or Pinocchio ha da provare
e accucciato nel casotto
fa da cane poliziotto.
Quando scocca mezzanotte,
caute, caute e ghiotte ghiotte
di galletti e di galline
si fan vive le faine...
che propongono un baratto
al guardiano stupefatto:
"Avrai gratis un cappone 
se non svegli il tuo padrone."
"Son d'accordo, non abbaio,
presto, entrate nel pollaio...".
Dice astuto il burattino
al quartetto malandrino.
Ma il pollaio svelto serra,
le faine vi rinserra
e abbaiando a perdifiato
dà l'allarme al vicinato.
Grandi onori gli procura 
dei ladroni la cattura
e din premio gli ridà
il padron la libertà.

In trappola

10. La Filastrocca di Pinocchio
Opera di Gianni Rodari e Raul Verdini (illustratore)



Qui continua, aprite l'occhio,
l'avventura di Pinocchio
che tornando dalla Fata
trova, ahilui, la via sbarrata.
Ha negli occhi il fuoco acceso
il Serpente lè disteso
e la coda, nientemeno,
manda fumo più d'un treno.
Finalmente il burattino
vede spegnersi il camino
e s'accinge per l'appunto
a saltare oltre il defunto.
Ma il pitone è un gran furbone,
ecco inarca il suo groppone
e nel fango in modo buffo
va Pinocchio a fare un tuffo.
Il Serpente a tal spettacolo
tanto ride che... miracolo!
Una vena gli si strappa...
scoppia... muor!.. Pinocchio scappa.
Per calmare l'appetito
una vigna è un dolce invito,
ma una trappola birbona
il ladruncolo imprigiona.
A una lucciola la mano
per aiuto tende invano:
"Per i ladri, in fede mia,
non ho molta simpatia...".
Il padrone della vigna
soddisfatto qui sogghigna:
"Eri tu, non le faine,
a rubarmi le galline!".

In prigione

9. La Filastrocca di Pinocchio
Opera di Gianni Rodari e Raul Verdini (illustratore)



Qui continua, aprite l'occhio,
l'avventura di Pinocchio
che riposa nel suo letto
senza il minimo sospetto.
Mentre sogna, il grullerello,
di ducati un alberello,
lo deruban di soppiatto
Donna Volpe e Messer Gatto.
Dà Loreto, con malizia,
a Pinocchio la notizia:
"Del tesor due buoni amici
ti han lasciato le radici...".
Va l'afflitto a far lamento
dell'infame rubamento:
va a lagnarsi col pretore,
ch'è un gorilla di buon cuore.
Con saggezza e con prudenza
lo scimmion dà la sentenza:
"Ti sei fatto derubare?
Fil dritto al cellulare".
O giudizio sorprendente:
va in prigione l'innocente...
E in prigione, ahilui, rimane
mesi quattro ad acqua e pane.
A salvarlo un'amnistia
vien alfin di prigionia:
escon ladri con furfanti,
e Pinocchio esce tra i tanti.
Per tornare dalla Fata
egli spicca una volata.
Viva ancor la troverà?
Volta il foglio e si saprà.

Il campo dei miracoli

8. La Filastrocca di Pinocchio
Opera di Gianni Rodari e Raul Verdini (illustratore)



Qui continua, aprite l'occhio,
l'avventura di Pinocchio:
piange e strilla il burattino
che rivuole il suo nasino.
Chiama allor la buona Fata
mille picchi all'adunata:
"Si rosicchi, ad un mio segno,
la proboscite di legno".
Torna il naso eccezionale
a grandezza naturale:
per la gioia il suo padrone
alla Fata dà un bacione.
Svelto poi come un diritto
vola in cerca di Geppetto,
sogna già di riabbracciarlo,
d'ogni pena consolarlo.
Ma nel bosco incontra ancora
una coppia traditora
e ricasca nel tranello
l'inguaribile monello.
"Siamo giunti, questa qua
dei Citrulli è la città,
dove i poveri son micchi
ed i furbi sono ricchi."
Ecco fatto, lo sventato
il suo bene ha seminato.
Che portento nascerà?
Volta il foglio e si vedrà.

Il naso s'allunga

7. La Filastrocca di Pinocchio
Opera di Gianni Rodari e Raul Verdini (illustratore)



Qui continua, aprite l'occhio,
l'avventura di Pinocchio
che Medoro, di volata
porta in salvo dalla Fata.
In un candido lettino
si depone il burattino.
Tre dottori in chirurgia
studian se morto sia.
Dice il corvo alla civetta:
"Seppelliamolo in gran fretta"!.
Ma il buon Grillo parla allora
di Geppetto che s'accora,
e pel mondo tutto solo
va cercando il suo figliolo.
Piange il bimbo con trasporto...
e se piange... non è morto.
Un'amara medicina
gli vuol dare la fatina,
ma Pinocchio strilla: "Ohibò!
io piuttosto morirò!".
Nella stanza si prepara
in un attimo la bara
e il monello, al visione,
manda giù la sua pozione.
Degli scudi che non vede
la Fatina poi gli chiede.
"Ah, gli scudi... li ho perduti!
Col citrato li ho bevuti!"
Ma all'inutile bugia
tosto il naso fa la spia...
Nasi lunghi ce n'è tanti:
questo batte tutti quanti.

La bambina dai capelli turchini

6. La Filastrocca di Pinocchio
Opera di Gianni Rodari e Raul Verdini (illustratore)



Qui continua, aprite l'cchio,
l'avventura di Pinocchio:
di arrostire in cima a un pino
non ha voglia il burattino...
Spicca un salto dalla vetta,
se la batte più che in fretta
e fa prendere anche un bagno
alla Volpe e al suo compagno.
"La c'è gente... Se ci arrivo
sono salvo, sono vivo."
"Ehi, di casa, siate buoni,
nascondetemi ai predoni!".
Bussa e bussa, alla casina
s'è affacciata una bambina.
Tiene gli occhi dolci e belli.
Son turchini i suoi capelli.
Ma i malandrini lo catturano,
lo minacciano e torturano:
"E' finita ormai la corsa:
qua la vita o qua la borsa!".
Detto fatto te lo prendono,
a una quercia te lo appendono!
"Per domani morirai
e gli scudi sputerai!".
A Pinocchio il falco vola,
scioglie il nodo dalla gola.
Vive? E' morto il nostro amico?
volta il foglio e te lo dico.

La Volpe e il Gatto

5. La Filastrocca di Pinocchio
Opera di Gianni Rodari e Raul Verdini (illustratore)



Qui ritorna, aprite l'occhio,
l'avventura di Pinocchio.
Mangiafuoco, col perdono
scudi cinque gli dà in dono.
"Da Geppetto correrò
e contento lo farò..."
Ma per via l'hanno distratto
Donna Volpe e Messer Gatto.
Mentre insieme all'osteria
stanno in gaia compagnia,
tien la Volpe al burattino
un discoro truffaldino:
"Cinque scudi, chi rifletta,
son ben misera sommetta...
Facci crescere la pianta
e ne avrai più millanta!".
"Ne avrò minimo un milione!"
pensa il bravo credulone
e di notte, arcicontento
vola a far l'esperimento.
Ma in agguato sui sentieri
stan due loschi masnadieri
che gli gridano: "Alto là!
I tuoi scudi sputa qua!".
Per sfuggire a un tal duetto
dietro front fa il poveretto:
corre, salta, balza, inciampica,
sovra un pino alfin s'arrampica.
Ma del pino i suoi nemici
tosto incendian le radici.
Di Pinocchio che sarà?
Volta il foglio e si saprà.

Mangiafuoco



4. La Filastrocca di Pinocchio
Opera di Gianni Rodari e Raul Verdini (illustratore)



Qui continua, aprite l'ochio
l'avventura di Pinocchio,
che alla scuola, si capisce
il teatro preferisce.
Scopron tosto il burattino
Pulcinella e Arlecchino:
"Vien da noi, caro fratello,
se di legno è il tuo cervello!".
Già Pinocchio guizza e salta
sulla scenica ribalta.
Baci, abbracci, chiasso, festa,
mentre il pubblico protesta.
Il bel gioco dura poco,
ecco il truce Mangiafuoco:
gran gigante e gran barbone
del teatro era il padrone.
Con l'intruso egli progetta
di arrostirsi la cenetta:
- Buon legname... Stagionato...
per l'arrosto, il più indicato.
Arlecchin preg in ginocchio:
- Per pietà, salvi Pinocchio!
Mangiafuoo, lì per lì,
si commuove: - Etcì etcì!
- Per accendere il camino
bruceremo l'Arlecchino!
Ma Pinocchio grida: - Mai!
Me soltanto brucerai.
Si commuove a tanto amore
il gigante di buon cuore:
- Via, pazienza, etcì, etciò,
carne cruda mangerò.

A scuola o a teatro?

3. La Filastrocca di Pinocchio
Opera di Gianni Rodari e Raul Verdini (illustratore)



Di Pinocchio testadura
qui continua l'avventura.
Al piangente figlioletto
rifà i piedi il buon Geppetto.
Giura quindi il burattino
abbracciando il suo babbino:
"Cambio vita,a scuola vò:
giorno e notte studierò!".
Per pagare l'abbiccì
la giacchetta, ahimé sparì...
Trema, ha freddo il legnaiolo,
ma contento è il suo figliolo.
Mentre a scuola, a precipizio,
va il discepolo novizio,
d'improvviso eccheggia e tuona
una musica birbona.
A godersi i burattini
corron frotte di bambini.
Già Pinocchio pensa, scaltro:
"Andrò a scuola doman l'altro".
A Geppetto un nuovo torto
fa il monello malaccorto:
ma è scusato almeno un poco
ché il teatro è un gran bel gioco...

I piedi in fumo



2. La Filastrocca di Pinocchio
Opera di Gianni Rodari e Raul Verdini (illustratore)



Qui continua l'avventura
di Pinocchio testadura.
Di ritorno alla casetta,
trova il Grillo che l'aspetta
e gli tiene un bel sermone
con infausta conclusione:
- Brutta fine, presto o tardi,
tocca ai discoli bugiardi.
- Un grillaccio! - fa il monello -
parla un po' col mio martello!
Vedi tu che fine tocca
a chi troppo apre bocca.
Corre quindi al focolare,
l'appetito per calmare:
ma il paiolo, ahimè, è dipinto,
e anche il fuoco è un fuoco finto...
Sta però fra l'immondizia
un ovetto: che delizia!
In padella od in frittata
la merenda è assicurata.
Rompe il guscio il burattino
e dall'uovo ecco un pulcino
guizzar via, strizzando l'occhio:
"Tante grazie, sor Pinocchio!".
Affamato, disperato
va a bussar dal vicinato,
ma il vicino dal terrazzo,
gli regala un freddo guazzo.
Su un caldano, come vedi,
asciugar si volle i piedi:
ed i piedi si asciugarono...
anche troppo... e s'incendiarono.

La Filastrocca di Pinocchio
Opera di Gianni Rodari e Raul Verdini (illustratore)




01 - La prima fuga
02 - I piedi in fumo
03 - A scuola o a teatro?
04 - Mangiafuoco
05 - La volpe e il gatto
06 - La bambina dai capelli turchini
07 - Il naso s'allunga
08 - Il campo dei miracoli
09 - In Prigione
10 - In trappola
11 - Le faine
12 - Pinocchio vola
13 - Pinocchio ritrova la fata
14 - Battaglia sulla spiaggia
15 - Pinocchio salva Alidoro
16 - Pinocchio e il Pescatore Verde
17 - Alidoro salva Pinocchio
18 - Lucignolo
19 - Si parte!
20 - Il Paese dei Balocchi
21 - Triste risveglio
22 - Pinocchio a paglia e fieno
23 - Spettacolo al circo
24 - Ai pesci non piace il legno
25 - Il pescecane
26 - Pinocchio ritrova Geppetto
27 - In fuga
28 - Grazie al tonno
29 - Pinocchio va a lavorare
30 - Pinocchio lavora per tutti
31 - Chi ha fatto il miracolo?

La prima fuga



1. La Filastrocca di Pinocchio
Opera di Gianni Rodari e Raul Verdini (illustratore)



Qui comincia, aprite l'occhio,
l'avventura di Pinocchio,
burattino famosissimo
per il naso arcilunghissimo.
Lo intagliò Mastro Geppetto,
falegname di concetto
ma più taglia - strano caso! -
e più lungo cresce il naso.
Lavorando poi di fino
fa le mani il burattino
che issofato dalla zucca
gli rapina la parrucca.
Anche i piedi fa al monello
il paziente vecchierello
e schivando i colpi bassi
gli insegnava i primi passi.
Ma Pinocchio infila l'uscio
- Salve, - strilla, - io me la sguscio!
e Geppetto invan minaccia:
- Torna subito birbaccia!
Per disdetta in mezzo al vicolo
sta un gendarme a perpendicolo
che pel naso te lo acciuffa
e severo lo rabbuffa.
Per salvarsi quello inventa
che il patrigno lo tormenta:
"Son scappato, gente buona,
perchè il brutto mi bastona!"
La bugia fa un triste effetto:
in prigion ci va Geppetto,
accusato là per là
di sevizie e cudeltà.

martedì 25 gennaio 2011

Corrado Govoni - L'acquazzone


Di nubi grige
a un tratto
il ciel fu sporco;
e il tuono brontolò
con voce d'orco.
Si cacciò avanti,
lungo lo stradone,
carta, foglie ed uccelli
il polverone.


Gianni Rodari - L'omino di neve



  




L'omino di neve,
guardate che caso,
non ha più naso
Vorrei imitare questo paese 
adagiato
nel suo camicedi neve.
e ha solo un orecchio:
in un giorno di sole
è diventato vecchio!
Chi gli ha rubato un piede?
È stato il gatto,
bestia senza tatto.
Per un chicco di grano
una gallina
gli becca una mano.
Infine, per far festa,
i bambini
gli tagliano la testa
  

Gianni Rodari - Primo gelo

Filastrocca del primo gelo
gela la neve caduta dal cielo,
gela l'acqua del rubinetto,
gela il fiore nel suo vasetto,
gela la coda del cavallo,
gela la coda,
gela la statua sul piedistallo.

27 gennaio - Il giorno della memoria
Hanus Hachenburg, da Vedem, settembre 1944

Una macchia di sporco
dentro sudicie mura
e tutt’attorno il filo spinato
30.000 ci dormono...
Sono stato bambino tre anni fa.
Allora sognavo altri mondi.
Ora non sono più un bambino,
ho visto gli incendi
e troppo presto sono diventato grande.
Ho conosciuto la paura,
le parole di sangue, i giorni assassinati...
Alla luce di una candela m’addormento
forse per capire un giorno
che io ero una ben piccola cosa,
piccola come il coro dei 30.000,
come la loro vita che dorme
laggiù nei campi, che dorme
e si sveglierà,aprirà gli occhi
e per non vedere troppo
si lascerà riprendere dal sonno...

27 gennaio - Il giorno della memoria - Pavel Friedmann, da Vedem, 4.6.1942 - La farfalla



L’ultima, proprio l’ultima,
di un giallo così intenso, così
assolutamente giallo,
come una lacrima di sole
quando cade
sopra una roccia bianca
- così gialla, così gialla!
- l’ultima,volava in alto leggera
aleggiava sicura
per baciare il suo ultimo mondo.
Tra qualche giorno
sarà la mia settima settimana di ghetto...
Ma qui non ho visto nessuna farfalla.
Quella dell’altra volta fu l’ultima:
le farfalle non vivono nel ghetto.

27 gennaio - Il giorno della memoria
Franta Brass, nato a Brno il 14.9.1930
morto ad Auschwitz il 28.10.1944

È piccolo il giardino
profumato di rose,
è stretto il sentiero
dove corre il bambino:
un bambino grazioso
come il bocciolo che si apre:
quando il bocciolo si aprirà
il bambino non ci sarà.

27 gennaio - Il giorno della memoria - Martin Niemoeller - Prima vennero per gli ebrei






Prima vennero per gli ebrei
e io non dissi nulla
perchénon ero ebreo.
Poi vennero per i comunisti
e io non dissi nulla
perchénon ero comunista.
Poi vennero per i sindacalisti 
e io non dissi nulla
perché non ero sindacalista. 
Poi vennero a prendere me.
E non era rimasto più nessuno 
che potesse dire qualcosa.

Il giorno della memoria - Primo Levi - SE QUESTO E' UN UOMO






Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case;
Voi che trovate tornando la sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce la pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì e per un no
Considerate se questa è una donna
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno:
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole:
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli:
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri cari torcano il viso da voi.